mercoledì 15 febbraio 2017

Il cammino del guerriero

Carlos Castaneda è stato uno scrittore peruviano, naturalizzato statunitense, vissuto nel XX secolo. Nei suoi libri Castaneda descrive in prima persona la propria esperienza sotto la guida dello sciamano Yaqui chiamato Don Juan. Gli insegnamenti del maestro non hanno niente a che vedere con le altre tradizioni mistiche e credenze esoteriche o religiose. Essi sono concetti risalenti ai Toltechi, un'antica civiltà precolombiana. Il "Pensiero Castanediano" risulta originale e innovativo, un cammino spirituale alternativo. Uno dei precetti fondamentali è la scelta di un percorso che abbia un "cuore". Egli stesso afferma: "Per me esiste solo il cammino lungo sentieri che hanno un cuore, lungo qualsiasi sentiero che abbia un cuore. Lungo questo io cammino e la sola prova che conta è attraversarlo in tutta la sua lunghezza. E qui io cammino guardando, guardando senza fiato." Altrove dice "Tutte le vie si equivalgono, partono dalla boscaglia e vanno nella boscaglia, ma alcune hanno un cuore, altre no, e importa solo percorrere vie con un cuore".
Nelle opere successive l'autore introduce il concetto della "spietatezza" con sé stessi e quindi nella percezione: è importante per non distrarsi e non perdere l'energia o potere accumulato. Quindi niente "indulgenze" (cioè auto indulgenze), niente inutili "lasciarsi andare" a sé stessi.

Gli insegnamenti ricevuti da Castaneda dal maestro Don Juan includono delle pratiche di cui non si è mai parlato prima. Non c'è per esempio un tema "salvifico" del tipo "comportati bene, o verrai punito", tutto poggia sulle proprie capacità personali (la "salvezza" se c'è, è qualcosa di "individuale") le quali possono venire sviluppate e affinate tramite certe tecniche, secondo criteri e per scopi però del tutto diversi da quelli comuni alla maggior parte di altre filosofie.

La Percettica è una scienza antica tramandata dalle civiltà precolombiane. Questa è intesa come l'Arte della Percezione. Alla base di tale dottrina c'è la convinzione che solo le persone in grado di sviluppare la loro veggenza (ossia la possibilità concreta e reale di vedere l'Energia direttamente così com'è) possano ottenere, tramite certe tecniche, il "Potere" necessario per recuperare la "Totalità di sé stessi".  Una volta accumulato sufficiente "Potere Personale" si è in grado di muovere "a Volontà" il proprio "Punto d'Unione", cioè quel centro energetico responsabile di far percepire all'essere umano la realtà che lo circonda. Muovendo questo particolare punto, diceva Castaneda, si cambiava quindi la gamma di percezione umana
Carlos Castaneda credeva nell'esistenza di uno Spirito Supremo, lo chiamava Grande Aquila. Uno spazio energetico in cui gli antichi sciamani-veggenti potevano accedere.

Castaneda nei suoi libri suddivide le diverse Attenzioni (o stati di coscienza). La Prima Attenzione corrisponderebbe a quella inerente al corpo fisico e al suo stato da "sveglio", mentre la seconda, al corpo "in-sognante" e al suo stato, quando quello fisico dorme e quest'altro suo "gemello" si viene invece a trovare in un sogno, viaggiando in realtà non ordinarie. La terza non è sperimentabile da chiunque, ma solo da chi ha acquisito abbastanza potere.

Tra le tecniche per sviluppare queste facoltà le più importanti sono: l'Arte dell'Agguato, l'Arte del sogno e l'Arte dell' Intento. Questi sono gli strumenti principali per essere in grado di muovere a Volontà il proprio Punto d'Unione.
La manovra dell'agguato in correlazione alla Prima Attenzione è qualsiasi cosa che dia uno "strattone" al Punto d'Unione, muovendolo cioè dal suo sito, dalla sua posizione abituale in cui si trovasse "sedimentato"
L'arte del sogno, riferita alla seconda attenzione, è la capacità di fare sogni lucidi e acquisire consapevolezza tramite questa esperienza.
L'arte dell'intento è applicabile solo quando si ha raggiunto la padronanza delle prime due attenzioni e si riesce a muovere a piacimento il proprio Punto d'Unione.

Uno dei metodi dell'Arte dell'Agguato si riferisce al comportamento da tenere nei confronti della gente e del mondo esteriore in generale, per non farsi rubare energia (ossia, il potere che un guerriero avrebbe accumulato). La "Follia Controllata". Che significa riuscire a separarsi dal mondo restando in esso, continuando a viverci. Secondo Castaneda infatti non serve a niente nascondersi quando tutto il mondo sa che siamo nascosti; come non serve a niente, proporsi, mettersi nel mirino, se tutto il mondo se lo aspetta. Un Guerriero, per questo, non ha abitudini fisse, per poter essere imprevedibile e non essere così una presa facile da catturare.

Altre tecniche importanti sono: ricapitolare e cancellare la propria storia personale, per essere "inaccessibili" sviluppare lo "stato d'animo del guerriero", fermare il dialogo interno, la "spietatezza" (intesa come feroce determinazione), usare l'idea della "Morte come Consigliera" (pensare alla caducità della vita) e assieme a questa adottare anche l'umiltà del guerriero, "sognare" (lucidamente) maneggiare "l'intento" (realizzare cose impossibili per la mente umana), porre l'agguato a sé stessi  utilizzando i "pinches tiranos" per sfruttare la dinamica (energetica) di certe "reazioni emotive" e comportamentali. Da qui l'adozione, o la "ricerca" (folle, per un "essere ordinario", ossia per colui che non sia un guerriero) di "andarseli proprio a cercare" i problemi, soprattutto di gente che ci renda "la vita impossibile"; don Juan li definisce "pinches tiraños", cioè tiranni meschini, e sarebbero vere benedizioni... solo per un guerriero che sappia quello che sta facendo e cercando.
Accumulare potere personale e riguadagnare la propria "libertà" perduta sono tra gli obiettivi principali di questa esclusiva disciplina.


Nessun commento:

Posta un commento