giovedì 9 marzo 2017

L'importanza dell'energia femminile

La giornata internazionale della donna è stata istituita per ricordare le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne. Siamo ancora lontani da una vera parità di diritti tra uomo e donna, e soprattutto siamo distanti da un vero cambio culturale e di mentalità. La donna è ancora vittima di disparità di trattamento in molti ambiti della società, nel reddito e nella possibilità di emanciparsi.

Energia maschile ed energia femminile

Ognuno di noi esprime queste due energie spirituali, solo la relazione tra loro sono diverse. L’energia maschile è sottolineata soprattutto nel modo in cui operiamo verso il nostro mondo esterno ed espresso principalmente dall’azione, la forza, il movimento e la fermezza. L’energia femminile è espressa nel modo in cui operiamo verso il nostro mondo interiore ed è manifestata soprattutto da fluidità, dalla creatività, dalla sensibilità, l’introspezione ed il nutrimento. L'energia femminile è legata alla luna in quanto le fasi della luna rappresentano la gestazione, e anche perché correlata al ciclo mestruale. L’energia maschile senza l’energia femminile può indurre una persona ad essere fredda, insensibile ed emotivamente chiusa, spericolata, dispendiosa, eccessivamente critica ed aggressiva (anche fisicamente violenta). La maggior parte degli uomini che esprimono in maniera non armoniosa l’energia maschile si trovano troppo concentrati verso l’esterno, non in sintonia con i propri sentimenti più profondi ed i sentimenti degli altri, perché non hanno il bilanciamento dell’energia femminile. 

Il femminino sacro

Per gli uomini primitivi la donna rappresentava la forza generatrice che assicurava la continuazione della specie. La dea madre venerata nel neolitico veniva sempre raffigurata con forme abbondanti per accentuare la fertilità femminile. Secondo le antiche tavolette sumere la creazione dell'umanità è avvenuta grazie anche all'intervento della dea Ninmah, e di altre sette dee che hanno generato i primi esseri umani. Queste dee sarebbero poi divenute le grandi madri venerate in tutto il mondo in antichità. L'importanza della donna si manifesta anche come generatrice dei Soter, i "salvatori" dell'umanità, come ad esempio Iside madre di Horus, che è una prefigurazione di Maria madre di Gesù. Il rilievo che questi miti danno alla madre dei Soter è da ricercare nella particolarità del DNA mitocondriale che viene trasmesso soltanto dalla madre a differenza di quello nucleare che viene trasmesso da entrambi i genitori.

La repressione della donna

Col progredire delle società civili organizzate la figura della donna è stata progressivamente ridimensionata. Un tempo fulcro delle comunità tribali la donna ha perso la sua importanza, ed è stata confinata al focolare domestico e in rari casi a compiti sacerdotali, come nell'antica Grecia. Le tre religioni monoteiste hanno relegato la donna ad una funzione puramente procreativa. Essa è stata considerata da queste teologie una derivazione dell'uomo, nata da una sua costola, e giudicata colpevole di aver indotto l'uomo al peccato, posta in una condizione di sottomissione al potere maschile dopo la cacciata dal paradiso e le parole di Dio che la condanna ad essere dominata dall'uomo. Se pensiamo a Dio infatti lo immaginiamo uomo, magari con la barba, ciò è tipico dell'iconografia cristiana. La donna poi è sparita dalla trinità padre-madre-figlio, sostituita da un imprecisato spirito santo. La caccia alle streghe e l'inquisizione medievale ha contribuito a silenziare quasi definitivamente il potere femminile, l'energia della donna che si manifestava in pratiche magiche ed esoteriche. Ancor oggi la donna viene repressa e in alcuni casi addirittura uccisa da uomini che non accettano la libertà delle donne. Questo si evince anche da come viene percepita la donna in ambito sessuale. Un uomo che ha tante amanti è ammirevole, mentre una donna che ha tanti partner è una poco di buono. Questa vecchia concezione proviene da antiquate tradizioni in cui l'uomo poteva avere più mogli. La concezione della donna si è trasformata nel corso dei secoli acquisendo lo status di donna angelicata, cantata dai poeti stilnovisti del '300 in cui viene rappresentata come un essere quasi etereo e puro, che ha finito col reprimere il lato umano della donna.

La "femminilità"

Oggi la donna sembra una brutta copia dell'uomo, inseguendo i difetti dell'uomo ha dimenticato di portare la propria "femminilità" nella società. Vedere uomini in divisa che si ammazzano in guerre senza senso è orribile, ma ancor peggio è guardare le donne combattere, come moderne amazzoni, vederle trasformate da portatrici di vita in dispensatrici di morte è qualcosa contro natura. La femminilità non è solo quella esteriore, dove spesso il corpo delle donne viene esibito e mercificato, ma è la parte femminile della donna, l'energia femminile, che è presente anche nell'uomo ma confinata e repressa da quella maschile. Fin da bambini ad un maschietto viene negato ogni aspetto legato all'energia femminile che è dentro di sé. L'uomo perde in questo modo l'equilibrio tra le due forze dell'animo umano portando agli squilibri che si manifestano negli aspetti negativi della società. In un mondo dove il maschilismo impera, ci sarebbe bisogno di maggiore energia femminile per riequilibrare la situazione. Il miglior augurio che possa fare ad una donna è quello di essere libera di autodeterminarsi e di portare la sua femminilità in una società troppo sbilanciata  ed orientata verso il lato maschile.

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