martedì 16 maggio 2017

La geometria degli antichi astronomi babilonesi

Un ricercatore della Humboldt University di Berlino ha decifrato una tavoletta di argilla proveniente dell'antica Babilonia che rafforza la teoria secondo la quale i popoli mesopotamici erano in possesso di conoscenze matematiche ed astronomiche molto avanzate. L'antica tavoletta babilonese è stata tradotta dall'archeoastronomo Mathieu Ossendrijver.
Dopo attenti studi, i ricercatori hanno concluso che gli antichi astronomi babilonesi erano in grado di calcolare i precisi movimenti celesti di Giove con l'aiuto di un'antica forma di calcolo geometrico, che, secondo gli studiosi tradizionali, non è mai stata usata da nessun altro nel corso dei millenni successivi.
Il sito di divulgazione scientifica "Science Alert" riferisce a tal proposito:
“Questo significa che questi antichi astronomi mesopotamici non solo avevano capito come predire i percorsi di Giove più di 1000 anni prima che esistessero i primi telescopi, ma hanno anche utilizzato tecniche matematiche che avrebbero formato le basi del calcolo moderno come lo conosciamo oggi.” 
La scoperta è interessante, dal momento che la tavoletta appartiene ad un gruppo di centinaia di altre tavolette che sono state recuperate dagli scavi nel corso del XIX secolo, ed i ricercatori di tutto il mondo stanno lavorando da anni per cercare di decodificarle tutte.
Questa tavoletta è solo una delle prove che suggeriscono che gli antichi astronomi avevano la conoscenza e la capacità di calcolare sia la velocità sia la distanza degli oggetti celesti. La tavoletta dimostra che gli antichi astronomi babilonesi tracciavano i movimenti di Giove nel cielo in un determinato periodo di tempo. Hanno raggiunto questo risultato misurando la velocità del pianeta ogni singolo giorno e usato forme avanzate di calcolo geometrico che ha permesso loro di misurare con precisione la velocità del pianeta dal primo al sedicesimo giorno e tracciarne lo spostamento.
Gli antichi astronomi babilonesi hanno calcolato l'area all'interno di un trapezio, che ha permesso loro di scoprire dove il pianeta fosse situato nel cielo. Questo secondo i ricercatori, è lo stesso legame tra velocità e spostamento, che viene insegnato oggi nelle scuole.
È interessante notare che gli scienziati moderni come gli studiosi del XIV secolo possiedono la stessa comprensione circa velocità e spostamento. Hanno anche collegamenti circa l'uso della forma trapezoidale. Queste idee erano gli antecedenti del calcoli sviluppati da Newton e Leibniz, ma i Babilonesi ci sono arrivati molto prima.
Questa scoperta è unica e innovativa, e dimostra quanto poco sappiamo delle antiche civiltà come i Babilonesi, gli Egizi, gli Aztechi e Maya. Questi erano tutti popoli con astronomi incredibilmente abili, nonché di ricercatori e costruttori che hanno compiuto imprese incredibili migliaia di anni fa.

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