La Nascita della Spazio
Ascolta, oh uomo, la voce della
saggezza, ascolta la voce di Thoth l’Atlantideo.
Liberamente ti dono la mia saggezza
raccolta dal tempo e dallo spazio di questo ciclo;
maestro di misteri, Sole del mattino,
vivente per sempre, un Figlio della Luce splendente di
luminosità, stella del mattino, Thoth
educatore degli uomini, e di Tutto.
Tanto tempo fa, nella mia infanzia, mi
trovavo sotto le stelle in Atlantide, ormai da
tempo sepolta, sognando i misteri al di
sopra degli uomini. Poi nel mio cuore crebbe un gran
desiderio di conseguire il cammino che
portava alle stelle.
Anno dopo anno cercai la saggezza,
cercando nuova conoscenza, seguendo la via,
finché alla fine la mia Anima, in
grande travaglio, ruppe le sue catene e balzò via.
Ero libero dalla schiavitù degli
uomini della Terra. Libero dal mio corpo, mi proiettai
nella notte.
Per me fu aperto lo spazio stellare.
Fui libero dalla schiavitù della notte. Al limite
dello spazio cercai la saggezza, molto
di là dalla conoscenza dell’uomo finito.
Lontano nello spazio, la mia Anima
viaggiò liberamente nell’infinito cerchio di Luce.
Strani, ben oltre la conoscenza, erano
alcuni pianeti, grandi e giganteschi, al di là dei sogni
degli uomini.
Eppure trovai la Legge in tutta la sua
bellezza, operante attraverso e fra loro come qui
tra gli uomini. La mia anima si
proiettò attraverso l’infinita bellezza, e con i miei pensieri
volai lontano attraverso lo spazio.
Mi riposai su un pianeta di grande
bellezza. Melodie armoniose erano diffuse nell’aria.
Là c’erano forme, che si muovevano
in Ordine. Erano grandi e maestose come stelle nella
notte: ascendenti in armonia, in
ordinato equilibrio, simboli del Cosmico, secondo la Legge.
Nel mio viaggio visitai molte stelle,
molte razze di uomini nei loro mondi; alcuni che raggiungevano l’alto come stelle del
mattino, altri che cadevano in basso nell’oscurità della notte.
Tutti loro si affannavano verso l’alto,
raggiungendo le altezze e scandagliando le
profondità, a volte muovendosi nei
reami di luminosità, viventi nell’oscurità, per raggiungere
la Luce.
Sappi, oh uomo, che la Luce è il tuo
retaggio. Sappi che l’oscurità è solo un velo.
Sigillato nel tuo cuore c’è lo
splendore eterno in attesa del momento di conquistare la libertà,
che aspetta di rimuovere il velo della
notte.
Ho trovato chi ha conquistato l’etere.
Erano liberi dallo spazio, eppure erano ancora
uomini. Usando la forza che è il
fondamento di TUTTE le cose, lontano nello spazio, hanno
costruito un pianeta, attirato dalla
forza che fluisce dal TUTTO; condensando, fondendo
l’etere in forme che crescevano come
volevano loro. Superando in scienza tutte le razze,
potenti in saggezza, figli delle
stelle.
Mi fermai molto tempo, per studiare la
loro saggezza. Li vidi creare fuori dall’etere
città enormi di rosa ed oro. Composto
dall’elemento originario, base di tutta la materia, l’etere
si proiettava lontano.
Poi lontano hanno conquistato l’etere,
liberandosi dalla schiavitù della fatica;
formavano nella loro mente solo una
figura e prontamente la creavano, si sviluppava.
Poi avanti la mia anima accelerò
attraverso il Cosmo, osservando sempre cose nuove e
vecchie; imparando che l’uomo è
veramente nato nello spazio, un Sole del Sole, un figlio
delle stelle.
Sappi, oh uomo, qualsiasi corpo tu
abiti, certamente è uno con le stelle. I vostri corpi
non sono altro che pianeti ruotanti
intorno ai loro soli centrali. Quando hai raggiunto la Luce
di tutta la saggezza, sarai libero di
splendere nell’etere, uno dei Soli che illuminano l’oscurità
esterna, un essere nato nello spazio e
cresciuto nella Luce. Proprio come le stelle con il tempo
perdono la loro brillantezza irradiando
la Luce ad una fonte più grande, così, oh uomo, la tua
anima passa oltre, lasciandosi dietro
l’oscurità della notte.
Sei formato dall’etere primario,
colmato dalla luminosità che fluisce dalla Sorgente,
legato all’etere fuso intorno, eppure
sempre ardente finché alla fine sarai libero. Libera la tua
fiamma dall’oscurità, vola dalla
notte e sarai libero.
Ho viaggiato attraverso lo
spazio-tempo, sapendo che la mia anima alla fine sarebbe
stata libera ed avrei potuto perseguire
la saggezza.
Finché, alla fine, passai su di un
piano nascosto alla conoscenza e non conosciuto alla
saggezza, estensione di là da tutto
quello che conoscevamo. Ora, oh uomo, quando seppi
questo, felicemente la mia anima
crebbe, perché ormai ero libero.
Ascolta, tu nato nello spazio, ascolta
la mia saggezza: non sai che anche tu puoi essere libero.
Ascolta ancora, oh uomo, la mia
saggezza, perché ascoltandomi puoi vivere ed essere libero.
Tu terrestre non appartieni alla Terra,
ma sei figlio dell’Infinita Luce Cosmica.
Non sai, oh uomo, del tuo retaggio? Non
sai che sei veramente Luce? Sole del Grande
Sole, quando raggiungi la saggezza
diventi veramente consapevole della tua comunione con
la Luce.
Ora ti do la conoscenza, la possibilità
di procedere nel cammino che ho percorso,
mostrandoti veramente come con il mio
sforzo, ho camminato sulla via che porta alle stelle.
Ascolta, oh uomo, e sappi della tua
schiavitù, sappi di come liberarti dalle fatiche.
Devi levarti sopra delle tenebre, ed
essere uno con la Luce ed uno con le stelle. Segui sempre
il cammino della saggezza. Solo così
potrai elevarti dal basso. Il destino conduce avanti ogni
uomo, nelle Curve dell’Infinito
TUTTO.
Sappi, uomo, che tutto lo spazio è
ordinato. Solo con l’Ordine tu sarai Uno con il TUTTO.
Ordine ed equilibrio sono la Legge del
Cosmo. Seguili e sarai Uno con il TUTTO.
Chi segue il cammino della saggezza
deve essere aperto al Fiore della Vita, espandendo la sua coscienza oltre
l’oscurità, per fluire attraverso il tempo e lo spazio nel TUTTO.
Resta profondamente in silenzio e devi
prima attendere finché, infine, sarai libero dal
desiderio, libero dalla voglia di
parlare. Sia conquistata dal silenzio la schiavitù delle parole.
Astieniti dall’alimento, finché
avrai conquistato il desiderio del cibo, che è la schiavitù
dell’anima.
Poi giaci nell’oscurità, chiudendo
gli occhi ai raggi della Luce. Concentra la tua
forza vitale nel luogo della coscienza,
muovendola libera dai vincoli della notte. Poni nella
tua mente l’immagine che desideri.
Visualizza il luogo che desideri
vedere.
Vibra avanti ed indietro con il tuo
potere.
Slega la tua anima dalla sua notte.
Ardentemente devi liberarla con tutto il tuo potere,
finché alla fine la tua anima sarà
libera.
Molto lontano, oltre le parole, si
trova la fiamma del Cosmo, sospesa in piani
sconosciuti all’uomo; potente ed
equilibrata, muovendosi nell’Ordine, musica di armonie,
lontana di là dall’uomo. La fiamma
del principio dell’Eternità del TUTTO parla con la
musica, canta con i colori.
Tu sei scintilla della fiamma, oh
figlio mio, ardente con il colore e vivente con la
musica. Ascolta la voce e sarai libero.
La coscienza libera si fonde con il
Cosmo, Uno con l’Ordine e Legge del TUTTO.
Non sapevi uomo che fuori dell’oscurità
la Luce ardeva, simbolo del TUTTO.
Fai questa preghiera per ottenere la
saggezza. Prega per l’avvento della Luce al TUTTO.
“Oh potente Spirito della Luce che
splendi nel Cosmo, attira la mia fiamma più
vicina alla tua armonia. Eleva il mio
fuoco fuori dell’oscurità, magnete di fuoco che è Uno
con il TUTTO. Eleva la mia anima, oh tu
grande e potente. Figlio della Luce, non
allontanarti. Fai in modo che io abbia
il potere di sciogliermi nella tua fornace: Uno con
tutte le cose e tutte le cose in Uno,
fuoco dello sforzo della vita ed Uno con la Mente”.
Quando libererai la tua anima dalla sua
schiavitù, sappi che per te l’oscurità finirà.
Per sempre potrai cercare la saggezza
nello spazio, non più legato alla catena forgiata
nella carne.
Ti muoverai in alto ed in basso
nell’alba come un libero bagliore, oh Anima, verso i
reami della Luce.
Muoviti nell’Ordine, muoviti
nell’Armonia, liberamente ti muoverai con i Figli della Luce.
Cerca e conosci la mia Chiave della
Saggezza. Così, oh uomo, sarai certamente libero.
Interpretazione alla Tavola IV
Thoth, in questa tavola, ricorda alcune
sue esperienze nella ricerca della saggezza. Dà anche una precisa dimostrazione della
sua maestria. La liberazione della sua anima dalle catene fu la prima proiezione della sua
coscienza. Dopo aver sviluppato questo potere, Thoth fu in grado di esplorare i misteri
dello spazio e del tempo. Esplorò altri pianeti ed alla fine raggiunse il ciclo interno della Luce,
la prima dimensione. Il pianeta di gran bellezza era uno dei
sette pianeti che circondano la coscienza cosmica nella prima dimensione. Le
forme che si muovevano in ordine erano i corpi globulari degli illuminati. Thoth andò in tutti
i sistemi solari e vide i diversi gradi di evoluzione raggiunti nei pianeti più vicini e più
lontani ai propri Soli. Gli uomini definiscono quelle forme di vita come attivate dalla
coscienza conscia, anche se raramente la loro forma è quella umana. I conquistatori dell’etere
erano gli abitanti di Antares, la stessa stirpe che venne sulla Terra in epoche passate. Avevano
compreso il segreto del viaggio interplanetario secoli fa, perché erano i più illuminati del
loro sistema solare. Materia e forma erano di loro dominio. E dalla Madre Universale, erano capaci di
creare ogni cosa desiderassero. Thoth imparò che l’uomo è
universale, esistendo in ogni parte dello spazio ed essendo parte integrante della coscienza
cosmica. La forma dell’uomo, per quanto riguardava la sua materialità, era una con la materia di
base delle stelle. Come i pianeti ruotano intorno al loro sole, così il corpo materiale
dell’uomo ruota intorno al suo sole centrale, l’anima. Quando qualcuno libera la sua coscienza
dall’oscurità del disordine, diventa uno di quei maestri che operano sul negativo dall’esterno. Il
corpo dell’uomo è formato dalla sostanza originale, la polvere cosmica, che è anche l’etere
in cui i pianeti fluttuano. Risolvere i misteri dello spazio spiega le cause delle molte
manifestazioni della Legge che, altrimenti, non potrebbe essere capita. Thoth sapeva che avrebbe potuto
esplorare senza fine la gemma della verità, finché poi sarebbe passato al ciclo cosmico
successivo. Dopo, attraverso l’eternità, avrebbe potuto perseguire la conoscenza. L’uomo in realtà non appartiene alla
Terra né è realmente materiale ma, in ultima analisi, è lo stesso fuoco divino.
Thoth dà la chiave alla libertà della coscienza dal materiale, e questa libertà apre il cammino ad
altri mondi e piani. Una volta ottenuta, l’uomo non è più legato, ma libero. Solo attraverso la
conoscenza si consegue la capacità di liberarsi dal corpo terreno e diventare uno con la Luce. Come lo spazio è predisposto a seguire
la Legge, così anche l’uomo deve generare ordine per elevarsi dal suo stesso
essere. Quando l’ordine e l’armonia di tutte le parti del suo essere sono perfetti, allora non è più
legato al piano della materia. E progredendo attraverso la sua armonia con la Legge, può
ascendere al piano cosmico. Per liberare la coscienza dal corpo, la
cosa migliore da fare è espandere il plesso solare, (il Fiore della Vita del
corpo), e far fluire la forza vitale affinché il corpo si
rivitalizzi preparando la coscienza ad andarsene,
altrimenti questa ultima sarà riluttante a lasciarlo. Poi seguirà l’isolamento dalle
impressioni sensorie esterne che dovranno essere precluse in modo rapido. Dopo che si raggiungerà il silenzio
indotto dalla volontà, si dovrà concentrare la coscienza sulla pineale, e si dovrà
creare l’immagine pensata o lo scenario del luogo dove si ha intenzione di andare. Allora con un
intenso sforzo di volontà diretto verso le giuste curve sarete liberi dal corpo. La coscienza cosmica, letteralmente
parlando, si trova nella prima dimensione o piano. E le sue armonie ed ordini sono tali
che l’uomo, mentre è ancora fisico, non può concepirne il perfetto movimento. L’anima dell’uomo è un fuoco
divino, una fiamma proiettata dal grande fuoco seppure ancora uno con esso. L’uomo è la
Luce nell’oscurità, eppure separato nel potere e nell’ordine. La vera preghiera è un ordine, ed è
dedicata a stabilire un’armonia o connessione tra l’anima o coscienza e la Coscienza
Cosmica. Quando l’uomo ha completamente
liberato la sua anima dal legame della materia, non è più soggetto al disordine od alla
negatività, e può cercare la saggezza alla sua fonte.
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