Le Sale di Amenti
Profonde nel cuore della Terra ci sono
le Sale di Amenti, lontane sotto le isole della sommersa Atlantide, le Sale della Morte
e le Sale del Vivente, bagnate dal fuoco dell’infinito TUTTO.
Lontano, in un’epoca remota, persa
nello spazio tempo, i Figli della Luce guardavano giù verso il mondo. Vedevano i figli
degli uomini ridotti in schiavitù, confinati dalla forza che proveniva dall’aldilà. Sapevano che
solo con la libertà dalla schiavitù, l’uomo poteva elevarsi
dalla Terra al Sole.
Loro discesero giù e crearono i propri
corpi, assumendo le sembianze degli uomini
come proprie. I Maestri di ogni cosa,
dopo la propria creazione dissero:
“Noi siamo coloro che furono creati
dalla polvere spaziale, facendo parte della vita
dell’infinito TUTTO; viventi nel
mondo come figli degli uomini, simili eppure dissimili dai
figli degli uomini”.
Poi per loro dimora, lontano sotto la
crosta terrestre, con il loro potere aprirono grandi spazi, spazi lontani dai figli degli
uomini. Si circondarono di forze e di potere, protetti da ogni
cosa dalle Sale dei Morti.
Poi, da un lato all’altro, posero
altri spazi, e li riempirono con Vita e Luce dall’alto.
Quindi costruirono le Sale di Amenti,
che potevano abitare eternamente vivendo della vita
fino alla fine dell’eternità.
Trentadue erano là, i Figli della Luce
che era venuta tra gli uomini, cercando di
liberare dalla schiavitù della tenebra
quelli che erano vincolati dalla forza dall’aldilà.
Profondo nelle Sale della Vita crebbe
un fiore, ardente, espandente, allontanante la
notte.
Fu posto al centro un raggio di grande
potenza, arrecando Vita, arrecando Luce,
colmando di potere chi gli si
avvicinava.
Gli posero intorno trentadue troni, i
posti per ognuno dei Figli della Luce, disposti
così affinché fossero inondati dalla
radianza, colmati con la Vita della Luce Eterna.
Là, ripetutamente, posero i loro primi
corpi creati, così da poter essere colmati con lo
Spirito della Vita. Cento anni ogni
mille la Luce che dava la Vita doveva ardere davanti ai
loro corpi. Animandoli, risvegliando lo
Spirito della Luce.
Là nel cerchio, epoca dopo epoca,
risiedono i Grandi Maestri, vivendo una vita
sconosciuta agli uomini.
Là, tra le Sale della Vita giacciono
dormienti; la loro Anima fluisce libera attraverso i
corpi degli uomini. Ripetutamente,
mentre i loro corpi giacciono dormienti, s’incarnano nei
corpi degli uomini, insegnando e
conducendo in avanti ed in alto, fuori dell’oscurità, verso la
Luce.
Là, nella Sala della Vita colmata
dalla loro saggezza, non conosciuti dalle razze
umane, viventi per sempre sotto il
freddo fuoco della vita, sono seduti i Figli della Luce.
Ci sono tempi in cui si risvegliano,
vengono dalle profondità per essere luci tra gli
uomini, esseri infiniti tra i finiti.
Chi con profitto è uscito
dall’oscurità, e si è elevato dalla notte alla Luce, è reso
libero
dalle Sale di Amenti, libero dal Fiore
della Luce e della Vita. Poi guidato, con saggezza e
conoscenza, passa da uomo a Maestro di
Vita. Là può dimorare come uno dei Maestri, libero
dai vincoli dell’oscurità della
notte.
Seduti all’interno del fiore di
radianza sono posti i Sette Signori dello Spazio-Tempo
sopra di noi, aiutando e guidando con
infinita Saggezza il cammino attraverso il tempo dei
figli degli uomini. Potenti ed unici,
loro, velati con i loro poteri, silenti, onniscienti, portatori
della Forza della Vita, diversi eppure
uno con i figli dell’uomo. Sì, diversi, eppure uno con i
Figli della Luce.
Custodi ed osservatori della forza
della schiavitù nell’uomo, pronti a liberarlo quando
la Luce è stata raggiunta.
Primo e più potente, siede la Velata
Presenza, Signore dei Signori, l’infinito Nove, su
tutti gli altri di ogni Ciclo Cosmico,
valutando ed osservando il progresso degli uomini.
Sotto di LUI, sono i Signori dei Cicli:
Tre, Quattro, Cinque e Sei, Sette, Otto, ognuno
con la sua missione, ognuno con il
proprio potere, guidando, dirigendo il destino dell’uomo.
Loro siedono là, forti e potenti,
liberi da tutto il tempo e lo spazio. Non sono di questo mondo,
eppure simili ad esso, loro, Fratelli
Maggiori dei figli degli uomini, giudicando e pesando,
con la loro saggezza, osservando il
progresso di Luce fra gli uomini.
Fui condotto dall’Abitante là
davanti a loro. Lo vidi fondersi con Uno dall’alto. Poi da
Egli venne fuori una voce dicendo:
“Tu sei grande, Thoth, tra i figli
degli uomini, d’ora innanzi libero dalle Sale di
Amenti, Maestro di Vita tra i figli
degli uomini. Non proverai la Morte se non la desidererai,
ti disseterai della Vita sino alla fine
dell’Eternità. D’ora innanzi la Vita è per sempre tua
come vuoi. D’ora innanzi la Morte
sarà in mano tua quando la chiamerai. Abita qui o parti
quando lo desideri, libero è Amenti al
Sole dell’uomo. Vivi la Vita in qualsiasi forma lo
desideri, Figlio della Luce cresciuto
tra gli uomini. Scegli tu il tuo compito, perché tutte le
anime devono lavorare, mai essere
libere dal cammino della Luce. Hai compiuto un passo in
avanti nel lungo cammino. Adesso la
montagna di Luce è infinita. Ogni passo che fai innalza
la montagna; tutto il tuo progresso
innalza la meta. Avvicinati sempre all’infinita Saggezza,
non allontanarti mai dalla meta. Ora
sei libero dalle Sale di Amenti per camminare mano
nella mano con i Signori del mondo, con
un unico intento, operando insieme, apportatori di
Luce ai figli degli uomini”.
Poi dal suo trono venne uno dei
Maestri, mi prese la mano e mi condusse avanti,
attraverso tutte le Sale della profonda
terra nascosta. Mi condusse tra le Sale di Amenti,
mostrandomi i misteri che sono
sconosciuti all’uomo. Attraverso l’oscuro passaggio verso il
basso mi condusse alla Sala dove sedeva
l’oscura Morte. Vasta come lo Spazio era la Sala
davanti a me, oscurata dalle tenebre
eppure piena di Luce.
Innanzi a me comparve un grande trono
buio, e nascosto in esso sedeva una figura
oscura. Più buia dell’oscurità
sedeva la grande figura, scura con un’oscurità non appartenente
alla notte. Di fronte a lei indugiò
poi il Maestro, proferendo il Verbo che conduceva alla Vita,
dicendo: “Oh Maestro dell’Oscurità, guida
della via dalla Vita alla Vita, davanti a te ho
portato un Sole del mattino.
Non toccarlo mai con il potere della
notte.
Non richiamare mai la sua fiamma
all’oscurità della notte.
Conoscilo e guardalo, uno dei nostri
fratelli, elevato dalla tenebra alla Luce.
Libera la sua fiamma dalla schiavitù.
Rendi libera la fiamma dall’oscurità della notte”.
Si alzò allora la mano della figura,
d’innanzi crebbe una fiamma che salì chiara e brillante.
Si ritirò rapidamente la cortina
dell’oscurità, svelando la Sala dall’oscurità della notte.
Poi altre ne crebbero nel grande
spazio, davanti a me, fiamma dopo fiamma, dal velo
della notte. Innumerevoli milioni ne
apparvero, alcune fiammeggianti come fiori di fuoco.
Altre diffondevano una pallida
radianza, ardenti ma deboli al di fuori della notte. Altre erano
là che svanivano rapidamente. Altre
crescevano da una piccola scintilla di Luce. Ognuna era
circondata dal suo debole velo di
tenebra, eppure fiammeggiante di una Luce che mai
potrebbe estinguersi. Venendo ed
andando come lucciole in primavera, riempivano lo spazio
con la Luce e con la Vita.
Poi una voce parlò, potente e solenne,
dicendo:
“Queste sono luci che sono anime tra
gli uomini, crescendo e scomparendo, esistendo
per sempre, eppure cambiando vita,
attraverso la morte nella vita. Quando sono sbocciati in
fiore, e raggiunto lo zenit di crescita
nella loro vita, io rapidamente mando il mio velo di
oscurità, avvolgendole nel sudario e
cambiandole in nuove forme di vita. Costantemente
ascendenti attraverso le ere, crescono,
ampliandosi in una fiamma ancora più grande,
illuminando l’oscurità con ancora
maggiore potere, estinguendosi eppure non spegnendosi
dal velo della notte. Così cresce
l’anima dell’uomo sempre in ascesa, estinguendosi eppure
non spegnendosi nell’oscurità della
notte. Io, Morte, vengo, eppure non rimango, perché
esiste la vita eterna nel Tutto; solo
un ostacolo, io, nel cammino, pronta ad essere
conquistata dalla Luce infinita.
Risvegliati, oh fiamma che bruci sempre interiormente,
impara, oh fiamma e vinci il velo della
notte”.
Allora in mezzo le fiamme nell’oscurità
ne crebbe una che illuminò la notte,
fiammeggiando, espandendosi, sempre più
luminosa, finché alla fine non ci fu altro che Luce.
Allora la mia guida parlò, la voce del
Maestro:
“Guarda la tua stessa anima come
cresce nella Luce, ora libera per sempre dal
Signore della notte”.
Mi condusse attraverso molti grandi
spazi colmi di misteri dei Figli della Luce;
misteri che l’uomo non potrà
conoscere mai finché non sarà un Sole della Luce.
Egli mi riportò indietro alla Luce
della Sala della Luce. Allora m’inginocchiai davanti
ai Grandi Maestri, Signori di TUTTO dai
cicli di sopra.
Egli parlò con parole di grande
potenza dicendo:
“Tu sei stato reso libero dalle Sale
di Amenti. Scegli il tuo compito tra i figli degli
uomini”. Allora io parlai:
“Oh grande Maestro, lasciami essere
un maestro di uomini, portandoli avanti ed in
alto finché anche loro diverranno luci
tra gli uomini: liberi dal velo della notte che li
circonda, fiammeggianti di Luce che
splenderà tra gli uomini”.
Poi la voce mi parlò:
“Va’, sia come vuoi. Così è
decretato. Tu sei maestro del tuo destino, libero di
prendere o di lasciare a volontà.
Prendi il potere. Prendi la saggezza. Brilla come una Luce
tra i figli degli uomini”.
Allora l’Abitante mi condusse in
alto. Dimorai ancora tra i figli degli uomini,
insegnando e rivelando un po’ della
mia saggezza; Sole della Luce, un fuoco tra gli uomini.
Ora nuovamente ripercorrerò il
sentiero discendente, cercando la Luce nell’oscurità
della notte. Tieni e conserva, preserva
la mia testimonianza, sarà una guida ai figli degli
uomini.
Interpretazione alla Tavola II
Le Sale di Amenti sono spazi peculiari
nascosti della Terra, perché non si trovano in questa ottava di vibrazione materiale,
ma in una piega dello spazio situata a parte rispetto a tutti gli altri. Hanno un collegamento
diretto con le polarità positiva e negativa di Yarkima. La loro posizione approssimativa in
rapporto alla Terra è sotto Atlantide ma per entrare si deve uscire dalla piega dello spazio. Vi sono diversi posti dove lo si può
effettuare: le Sorgenti Sulfuree in Oklahoma; il Monte Shasta in California; Mictolan in
Sud America; Shamballa in Tibet; la Grande Piramide in Egitto; la Foresta Nera in
Germania; Benares in India; i Monti Atlas nell’Africa del nord ovest. La lontana epoca remota è il primo
ciclo, fissato nel passato spazio-tempo, ed è quel particolare periodo che seguì al
negativo che discese sull’uomo, rendendolo schiavo del piano materiale. I Maestri di quel periodo, o Figli
della Luce, crearono i loro corpi dalla materia primaria e la integrarono con la vita.
Anche se esteriormente questi corpi erano simili all’uomo, la struttura interna era
diversa, avevano gli organi dei sensi fruibili solo da una unità doppia di consapevolezza,
maschile e femminile. Non erano vincolati ad incompletezza o
confusione come l’uomo, ed erano quindi liberi di compiere cose che il resto dell’umanità non era in grado di fare. Mentre il corpo fisico di Thoth doveva rinnovarsi ogni cinquanta anni, il loro corpo originale richiedeva un rinnovamento solo una volta ogni cento
anni. Fu nel primo ciclo che furono costruite
le Sale di Amenti dai Figli della Luce che discesero in questo pianeta. Con le
forze che controllavano, alterarono lo spazio e costruirono Amenti e la confinarono nella Terra. Le
Sale dimensionali intorno, la proteggevano dall’ingresso di chiunque non fosse
dotato di una coscienza elevata. Il grande spazio era suddiviso in altri spazi più piccoli
dove erano fatte convergere concentrazioni di forza dirette da Yarkima. Sulla Terra c’erano trentadue Figli
della Luce, incaricati delle vicende terrestri. Nelle Sale fu posto un punto di
concentrazione di Forza Vitale o Spirito. In esso si riversa quella Forza Vitale che
fornisce la vita stessa al pianeta. Quando la materia sulla Terra si disintegra, lo spirito liberato è
attirato al Fiore della Vita in Amenti per essere riutilizzato. Agisce per la Terra nello stesso modo
in cui il plesso solare agisce per il corpo umano. I troni dei Figli della Luce erano così
disposti per trovarsi nel pieno flusso dello spirito, che provvedeva ai loro corpi
non appena erano lasciati. Quindi un corpo posto sotto del Fiore della Vita non traeva la vita
direttamente dalla fonte, ma ne era intriso dalla sua radianza. L’equilibrio era mantenuto
perfetto mentre la coscienza era lontana, anche per secoli. La forza della vita è così
forte che la riserva accumulata nel corpo posto sotto il Fiore della Vita per cento anni, era tanto
appagata che sarebbe durata per mille anni senza necessità di rinnovo. Quindi con dieci anni ogni
cento avrebbero potuto mantenere il corpo giovane ed energico. In molti casi lasciavano il loro corpo
per lunghi periodi di tempo, ed i Figli della Luce entravano nei corpi degli uomini dalla
nascita. Occasionalmente si presentavano con i loro corpi originali, anche se non di
frequente. Quando qualcuno raggiunge la Terza
Illuminazione, è reso libero da Amenti e può, se lo desidera, porre il proprio corpo
sotto il Fuoco della Vita e rinnovarlo di epoca in epoca. I Sette Signori sono emanazioni dirette
delle estensioni dalla coscienza del sette cosmico. Operano indipendenti, eppure
in armonia con questa coscienza. Controllano alcune forze dall’aldilà, come il disordine
negativo ed hanno emanazioni su tutti i pianeti abitati del cosmo. Altre funzioni dei Signori sono
il controllo dello spazio-tempo, la separazione dei Quattro Tempi ed il contenimento di un
attacco di disordine della limitazione negativa sulle fiamme di coscienza che l’hanno
generata. È loro il potere che conduce la forza vita al suo punto di unione nel Fiore della Vita ed
ivi lo trattiene. Il Signore dei Signori è l’emanazione del Nono Ciclo Cosmico e detiene il suo titolo perché è il più evoluto e la più
lontana estensione di questo I.Yoδ. È il potere che controlla il negativo in tutti i cicli cosmici.
Sotto di Lui, ma uguali nel proposito e nel controllo dei loro specifici poteri, si trovano i Signori
di altri sei cicli sopra di noi. Anche se non appartengono a questa consapevolezza cosmica, le
sono uniti per tutte le epoche formate dallo stesso materiale di base, e sono nati dalla
stessa fonte, lo I.Yoδ, la fonte primaria della creazione. Thoth fu condotto davanti ai Signori da
Horlet, l’Abitante di Unal, e là ammirò l’Abitante fondersi con uno dei
Signori: in altre parole, entrarono così in armonia che divennero uno. Da lui giunse una voce.
I Signori, non avendo forma e vibrazione umana, non potevano comunicare con parole. Il loro
potere fu ridimensionato così che Thoth poteva sentire. In seguito fu capace di alzare
la propria vibrazione così da sentire la silente voce dei Signori. Al momento non poteva
verificarsi, perché doveva ancora superare determinate prove. A Thoth fu data la libertà da Amenti e
la chiave con la quale, a volontà, poteva aprire quello spazio, ed avendo accesso al
Fiore della Vita moriva quando voleva. Thoth imparò le leggi della creazione in modo da potere
assumere qualsiasi forma o corpo desiderasse. Secondo la Legge avrebbe dovuto
scegliere il particolare incarico che avrebbe eseguito, poiché il raggiungimento
dell’illuminazione reca maggiore opportunità e potere per operare. L’elevatezza che Thoth aveva
raggiunto, era soltanto una collina delle alte montagne di Luce trascendentale verso cui tutte le
coscienze cosmiche stavano operando. Quando Thoth raggiungeva una meta,
poteva proseguire con chi stava cercando una meta superiore. Fu uno dei 32 Figli
della Luce, e non uno dei Signori, che condusse Thoth nel suo primo giro nelle Sale di
Amenti, il luogo dove regnava l’antitesi della vita (che è morte). Questa forza, essendo qualcosa di
simile a quella che si chiama vita, si trova nel luogo della vita. Potrebbe sembrare
paradossale definire la morte come simile alla vita, ma se consideriamo che è con l’azione
della morte al negativo che la vita si libera, potremmo ravvisarne la sua affinità. Il Signore della Morte non è uno dei
Signori dei cicli superiori, ma appartiene a questo ciclo cosmico. Ha l’incarico
di agire con la forza della morte sul negativo che circonda ogni scintilla di coscienza.
Quell’oscurità, che è la perdita di coscienza o morte, è
chiamata notte, perché in essa la coscienza
perde la memoria di quello che è stata. Si chiede al Signore della Morte di non toccare Thoth con la
perdita di coscienza, e di vederlo e riconoscerlo come un Sole della Luce, da non
trattenere o toccare con la morte. La mano del Signore della Morte è alzata, sprigionando la
fiamma, simbolo della Luce dissimulata dall’oscurità della morte. La Luce esilia l’oscurità. A Thoth si rivelano innumerevoli
milioni di fiamme, ognuna un’anima che si manifesta in questo piano. La
luminosità od oscurità della fiamma rivela il grado di disordine negativo a cui è legata. Il Signore
della Morte rivela a Thoth i misteri della vita e della morte, spiegando come l’anima s’incarna in
un corpo fisico, raggiunge lo zenit della sua crescita e poi passa attraverso il cambiamento
della morte per poi progredire con maggiore Luce. La morte giunge, ma solo temporaneamente.
La vita stessa è immortale, esistendo dall’inizio alla fine. Infine, sempre, Vita e Luce
devono vincere morte ed oscurità. La Morte desidera che la Luce ne annulli il potere, perché
anche la Morte proviene dalla Luce. A Thoth è mostrato come la sua stessa anima avanza
dall’oscurità e fiammeggia in piena Luce. La Guida poi conduce Thoth in altri grandi spazi in
Amenti, mostrandogli ovunque i misteri rivelati solo agli adepti. Tra altri, gli sono
indicati spazi più interni della quarta dimensione. Thoth fu poi condotto di nuovo davanti ai Signori, e
da coloro che gli avevano parlato prima gli fu ordinato di scegliere il suo incarico.
Thoth, spontaneamente, scelse di diventare un insegnante per condurre le anime dall’oscurità
alla Luce. Fu approvato nella sua scelta dai Signori e gli fu ordinato di proseguire ad operare
per come aveva scelto. Thoth fu condotto sulla Terra, per
attuare la scelta fatta. Egli termina con l’affermazione di stare per andare
ancora ad Amenti, lasciando l’uomo per un periodo.
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