1) I Figli della
Saggezza, i Figli della Notte, pronti a rinascere, discesero e videro
le forme vili della Prima Terza.
2) “Noi non possiamo
scegliere”, dissero i Signori, “Noi abbiamo la Saggezza”.
Alcuni entrarono nei Chhâyã.
Altri proiettarono la Scintilla. Altri ancora differirono fino alla Quarta. Con il proprio
Rûpa essi riempirono il Karma. Quelli che entrarono divennero gli Arhat. Coloro che
ricevettero solo una Scintilla restarono sprovvisti di sapere; la
Scintilla brillò debolmente. I
Terzi restarono senza Mente. Il loro Jivas non era pronto. Questi furono messi da parte tra i
Sette. Essi divennero le Testestrette. I Terzi erano pronti. “In
questi noi abiteremo”. Dissero i
Signori della Fiamma e della Oscura Saggezza.
3) Come agirono i Mànasa,
i Figli della Saggezza? Essi respinsero gli Auto-Generati. Non sono pronti. Sdegnarono i
Nati-dal-Sudore. Essi non sono del tutto pronti. Non vollero entrare nei primi Nati
dall’Uovo.
4) La Terza Razza divenne
il Vâhan dei Signori della Saggezza, e creò i figli della Volontà
e dello Yoga: da Kryâshkti
li creò, i Santi Padri, gli antenati degli Arhat...
Commentario alla Stanza VII
1) I Figli della
Saggezza, i Figli della Notte, pronti a rinascere, discesero e videro
le forme vili della Prima
Terza.
2) “Noi non possiamo
scegliere”, dissero i Signori, “Noi abbiamo la Saggezza”.
Alcuni entrarono nei Chhâyã.
Altri proiettarono la Scintilla. Altri ancora differirono fino alla Quarta. Con il proprio
Rûpa essi riempirono il Karma. Quelli che entrarono divennero gli Arhat.
Coloro che ricevettero solo una Scintilla restarono sprovvisti di sapere; la Scintilla
brillò debolmente. I Terzi restarono senza Mente. Il loro Jivas non era pronto. Questi furono
messi da parte tra i Sette. Essi divennero le Testestrette. I Terzi erano pronti. “In
questi noi abiteremo”. Dissero i Signori della Fiamma e della Oscura Saggezza. Lo spirito dell'uomo,
quello che nell'attuale stato in cui siamo incarnati è rappresentato dall'Io Superiore, è
pronto ormai per scendere ad incarnarsi in un corpo fisico. Per
questo ci vuole un corpo adatto
sia a riceverlo sia a contenerlo. L'inizio della Terza
Razza fu caratterizzato da esseri ancora incompleti sia sul piano
fisico sia su quello mentale,
che erano quindi ancora in parte inidonei a ricevere l'Io Superiore, ciò nonostante queste
entità avevano la facoltà di scegliere e discernere quale forma sarebbe stata per loro
più adatta. Fu così che una parte
entrò a dare energia alla controparte eterica del corpo fisico,
altri proiettarono solo
l'intelligenza (ma non la parte cosciente) in alcuni corpi che, non
avendo la possibilità di
sfruttare la loro intelligenza per lo sviluppo della coscienza,
restarono con l'impossibilità
d'ottenere qualsiasi tipo di conoscenza. Il che gli impedì
d'evolvere. In pratica il loro cervello
non era collegato al loro centro superiore cosciente, per cui anche
la loro intelligenza era
limitata, come limitate erano le loro possibilità di sviluppo.
Infatti l'intelligenza è la
capacità di valutare i fattori ambientali sfruttandoli per la
propria sopravvivenza. La
coscienza è la capacità di recepire queste informazioni facendole proprie e di conseguenza
la capacità di confrontarsi soggettivamente con l'ambiente. E’ solo unendo le due che si
può attuare l’evoluzione. Una terza parte decise
d'attendere la possibilità d'avere corpi più completi che fossero maggiormente idonei a
ricevere l'Io Superiore con tutti i suoi attributi, che fossero provvisti di un mentale
adatto a trarre deduzioni e ricevere insegnamenti, potendoli valutare per progredire
ed evolvere. Ciò si sarebbe verificato con l'avvento della Quarta Razza quando, scendendo
nel mondo duale della causa-effetto, sarebbero dovuti sottostare alle leggi
karmiche. E' da allora che, con la presa della coscienza e con l’evolversi della
conoscenza tramite l’esperienza nel mondo fisico, comincia il Karma individuale. Delle sette sottorazze in
cui si suddivise la Terza Razza Madre, le prime due, quelle incapaci di coscienza, e
quindi d'applicazione delle loro facoltà mentali, rimasero estromesse rispetto alle
altre. E' quella sottorazza che nella Shloka è definita le "Testestrette".
Probabilmente così detta perché la loro mente era incapace di
contenere l'Io Superiore cosciente, il
loro ego (Jivas) non era idoneo al contatto con la mente superiore. Le altre sottorazze della
Terza Razza Madre (dalla Terza in poi in quanto la Seconda era una sottorazza di
passaggio fra lo stato non mentale e mentale), erano idonee a
ricevere la coscienza superiore che
l'avrebbe portata ad evolversi nella Quarta Razza Madre.
3) Come agirono i Mànasa,
i Figli della Saggezza? Essi respinsero gli Auto-Generati. Non sono pronti.
Sdegnarono i Nati-dal-Sudore. Essi non sono del tutto pronti. Non vollero entrare nei primi
Nati dall’Uovo.
4) La Terza Razza divenne
il Vahan dei Signori della Saggezza, e creò i figli della Volontà e dello Yoga: da
Kryâshkti li creò, i Santi Padri, gli antenati degli Arhat... Le entità superiori
dotate d'intelletto (i Mânasa, da Mânas = mente) attendevano che s'evolvesse un corpo
fisico che fosse adatto a riceverli. In realtà questa, più
che una condizione d'attesa cosciente, è una necessità
dell'evoluzione che ci sia prima una
discesa dell'Energia che consenta di poter attuare un progresso che
sia crescita per esperienza e
sublimazione dai livelli inferiori. Dalla Prima Fonte
dell'Universo discese l'energia fino al livello materico. Essa era
come una cascata, la corrente
di un fiume in piena e tutte le energie che vi si trovarono coinvolte ne furono trascinate,
costrette a percorrere quella strada. Quando arrivarono ai confini
dei livelli materiali,
poterono entrare in comunione e contatto solo con quelle forme che
più fossero compatibili con
il loro livello d'energia. Le prime due Razze (la
Chhâyã e gli Autogenerati) e la prima parte della Terza (le Testestrette) non avevano
corpi idonei a ricevere l'energia dello spirito e della mente. Solo nelle sottorazze
successive della Terza Razza i Mânasa poterono trovare mezzi idonei
nei quali poter discendere
per agire nel mondo materiale, dotati sia di sensi adatti alla sua percezione, sia di una
mente capace di distinguere gli stimoli del piano fisico, valutandoli con la coscienza. Finalmente, dopo
innumerevoli tentativi falliti lo spirito aveva un mezzo adatto per riprodursi ed evolvere. La Terza Razza divenne il
mezzo (Vâhan = veicolo) con cui l'Io Superiore si poté esprimere nel mondo materiale. Ciò
avvenne con la piena materializzazione del corpo fisico dopo la terza sottorazza, ancora
fase di passaggio tra immateriale e materiale. La Razza avrà ora la possibilità d'evolversi
verso i livelli superiori di coscienza, nel lungo pellegrinaggio che condurrà le monadi verso
l'Assoluto, tramite l'applicazione della volontà e del libero arbitrio. Kryashakti è il potere
della Volontà, quindi solo applicandosi fermamente si potrà progredire ed è allora
che nasceranno i grandi uomini, le grandi menti che guideranno le umanità future.
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