mercoledì 22 giugno 2022

Essere se stessi

"Sii sempre te stesso!" 
Quante volte abbiamo sentito o letto questa semplice frase, oggettivamente molto carica di significato e ispiratrice per una vita piena e sincera. Tuttavia queste parole racchiudono uno dei più pericolosi luoghi comuni. Ci sono altre massime simili come ad esempio "fa ciò che senti" oppure "fai ciò che ti rende felice" che se prese alla lettera possono sviluppare un esistenza libera e leggera ma possono dare adito a problemi di natura pratica e morale. 
Essere sempre se stessi implica che ognuno di noi si comporti in ogni circostanza nel modo che ci suggerisce la nostra natura, la nostra indole, la nostra morale, i nostri principi e il nostro modo di vedere la realtà. 
Questo funziona se la persona che applica questa massima è animata dai migliori propositi, se vive la propria vita con consapevolezza, se ha un cuore gentile ed empatico. 
Mentre nel caso di un animo gretto, narcisista, egoista e poco consapevole questa massima può far credere di sentirsi in diritto di ferire o passare sopra i sentimenti degli altri in ogni circostanza, nascondendosi poi dietro la celebre frase "sono fatto cosi". 
Andando più nello specifico, se una persona propensa a fare del male mettesse in pratica il "sii sempre te stesso" ciò comporterebbe una serie di problemi a se stesso e ad altre persone.
E a poco servirebbe la correzione con altri motti che ingarbugliano di più la situazione, come ad esempio "non fare agli altri quello che non vuoi sia fatto a te". Un masochista, per esempio, che vorrebbe essere sempre se stesso e accetta di soffrire per provare piacere, non si farebbe scrupoli a far provare ad altri del dolore, perché il dolore è ciò che lui desidera e non lo vede minimamente come qualcosa di negativo.
Aspirare ad essere sempre se stessi, ad agire con la propria coscienza, a non nascondersi dietro ad una maschera è lecito e auspicabile, anzi dovrebbe essere la norma. Ma prima che ciò accada è necessario un lavoro interiore che ci renda magnanimi e empatici verso gli altri.
Nella società in cui viviamo siamo costretti per necessità, per quieto vivere, per consuetudine ad indossare non una, ma infinite maschere, come scriveva Pirandello. Siamo veramente noi stessi con pochissime persone e talvolta solo in alcuni momenti. C'è persino chi non riesce ad essere se stesso con se stesso. C'è chi si inganna, si autoillude  e non ammette le proprie debolezze e i propri difetti. 
Chi può affermare sinceramente di essere sempre se stesso con tutti e in ogni occasione?
Quasi nessuno. 
Nel lavoro, in famiglia, con gli amici, con chi vogliamo bene spesso siamo costretti a fingere per non creare tensioni e frizioni.
Con questo non voglio assolutamente dire che bisogna mentire e soffocare quel che si è. Assolutamente no. Ciò porterebbe a squilibri e nevrosi. Bisogna sviluppare pienamente se stesso, le proprie aspirazioni per vivere serenamente. Voglio sottolineare però come questa frase " sii sempre te stesso" venga abusata per giustificarsi da chi non è consapevole del danno che il suo modo di fare arreca agli altri. Essere se stessi non significa fregarsene degli altri e delle conseguenze. Se vogliamo essere ironici possiamo dire: "sii sempre te stesso, ma se sei uno stronzo almeno fingi di essere buono".
Per prima cosa cosa per essere se stessi è necessario capire ciò che si è. Se quel che pensiamo di essere deriva dalla nostra natura, dal nostro io o sono sovrastrutture esterne. Come per esempio delle idee e modi di pensare e agire che ci sono state inculcati da altri. Dopo è necessario provare a migliorarsi e a smussare i propri difetti, tenendo però presente che non si potrà mai piacere a tutti e che l'essere noi stessi non verrà accettato da chi ci immaginava diversi. Penso che se ognuno si impegnasse a dare il meglio di noi in ogni situazione vivremmo in un mondo migliore. Perciò alla massima originaria aggiungerei una frase che renda meglio il concetto che voglio esprimere:
"Sii sempre (pronto a dare il meglio di) te stesso". 

martedì 3 maggio 2022

Stato di paura e paura di Stato

E' estremamente difficile rimanere indifferenti e non emotivamente coinvolti da quel che accade in Ucraina ormai da oltre due mesi. Immagini terribili ci vengono mostrate incessantemente dai media di tutto il mondo occidentale. In Italia si susseguono trasmissioni e dibattiti perlopiù frequentati dai soliti opinionisti e giornalisti che ripetono a oltranza le solite litanie del terrore. Non mi interessa sapere chi è dalla parte della ragione, chi ha il torto maggiore per l'inizio di questa guerra. Quello che mi preme sottolineare in questo post è come i media internazionali stiano proseguendo quella campagna di terrore già vista negli ultimi due anni con il Covid-19. Nella rappresentazione giornalistica i cosiddetti No-Vax e No-GreenPass di poco tempo fa sono adesso i putiniani o i pacifisti anti NATO, i plurivaccinati ora sono i difensori della democrazia occidentale e dell'Ucraina libera. E' un copione che si ripete come in un déjà vu. Il nemico su cui riversare la nostra attenzione prima era un virus, ora è la Russia. C'è un tentativo da parte dei media di addossare tutte le colpe della guerra alla Russia e di spingere verso il proseguimento dello scontro militare fornendo all'Ucraina armi di ogni tipo. Nei dibattiti televisivi non c'è voglia di ascoltare l'opinione altrui ma c'è l'arroganza di far valere le proprie. Le parti in causa sono sempre più accanite nel manifestare le proprie idee come l'unica verità incontrovertibile. Il tutto condito da immagini di guerra sempre più cruenti e da notizie sempre meno rassicuranti. E' come se chi controlla l'informazione abbia deciso di doverci imprigionare in uno stato di paura, di incertezza e quindi di sottomissione. Infatti un popolo impaurito è maggiormente manipolabile, malleabile e pronto ad accettare qualsiasi nefandezza senza avere il coraggio e la forza di reagire. La minaccia nucleare, il possibile razionamento del gas, l'aumento dei prezzi del cibo e delle materie prime con conseguente crisi economica provoca nella gente l'incertezza del futuro, che fa scivolare l'essere umano dentro un processo di annichilimento della volontà. E' questo il nichilismo di chi non crede più a nulla, di chi non ha più obiettivi e prospettive. Perché impegnarsi nella vita se tutto rema contro di noi, se non possiamo far niente contro avvenimenti più grandi di noi. Il senso di impotenza e frustrazione che deprime l'essere umano, ci fa sentire inadeguati, quasi inadatti a vivere in questo mondo.  Ci fa percepire come dei corpi estranei in questo folle mondo, dove chi ci governa spinge verso la guerra e l'autodistruzione invece di cercare la pace e il benessere dei popoli. Il miglior modo per non essere risucchiati nella spirale negativa è quello che negli ultimi due anni ha permesso a molti di vivere serenamente la pandemia, ossia rimanere centrati.
Qualsiasi cosa accada è necessario mantenere la lucidità, essere consapevoli che quel che possiamo fare è vivere ogni giorno pienamente, mantenere saldi i propri principi e valori, lavorare per i propri obiettivi e aspirazioni. Non lasciamo entrare la guerra dentro di noi, lasciamo fuori la negatività delle parole d'odio, delle immagini cruenti, di dibattiti inconcludenti. Spegniamo le tv e viviamo la bellezza della natura, passiamo il tempo con chi ci fa stare bene. Quel che accadrà in futuro, di bello o brutto, troverà davanti persone forti ed equilibrate. consapevoli e determinate ad affrontare qualsiasi cosa. In conclusione mi congedo con una massima illuminante di Lao Tzu:
"Se hai un problema e puoi risolverlo è inutile che tu ti preoccupi, se non puoi risolverlo è altrettanta inutile la tua preoccupazione."

domenica 20 marzo 2022

Guerra

Questo nuovo conflitto sembra giungere inaspettato e improvviso come una folgore nel cuore dell'Europa. Tuttavia alcuni esperti di geopolitica aveva preannunciato con molti anni di anticipo la crescente ostilità tra Russia e Ucraina. Tra i molti mi sento di citare Giulietto Chiesa, giornalista scomparso nel 2020 e grande conoscitore dell'Europa orientale e della politica russa. Il cronista preannunciava da anni lo scoppio di questa guerra. Cosi come anche profetizzato negli scorsi anni da Alessandro Orsini, professore Associato di Sociologia del terrorismo e Direttore dell'Osservatorio sulla Sicurezza Internazionale della LUISS. Quest'ultimo ha evidenziato che le sanzioni economiche non fermeranno Putin e che dare armi all'Ucraina peggiorerà il conflitto. Ha ricordato poi la crisi USA-URSS, nata dopo che l'Unione Sovietica piazzò missili nucleari a Cuba, puntandoli verso la vicina Florida. La guerra nucleare fu disinnescata trattando e non alimentando il conflitto. Ha poi detto che se il Messico avesse ospitato truppe russe gli USA avrebbero invaso il Paese ispanico.

Da dove nasce questo conflitto? 

Bisogna riavvolgere il nastro della storia fino ad arrivare alla caduta del muro di Berlino e allo scioglimento dell'Unione Sovietica. Un accordo non scritto sanciva l'impegno della NATO a non espandersi verso i paesi nati dal dissolto blocco sovietico. Col passare degli anni però l'influenza non solo europea ma soprattutto statunitense sui paesi dell'Europa orientale si è fatta sempre più forte, tanto da inglobare queste nazioni dell'est Europa prima nell'unione europea e poi nella NATO. La Russia si è ritrovata quindi a confinare con nazioni che ospitano basi militari e missili balistici di un'organizzazione militare nata subito dopo la fine del secondo conflitto mondiale con lo scopo di contrastare l'influenza sovietica sull'Europa e sul mondo intero. Se anche l'Ucraina fosse entrata nella NATO ciò avrebbe potuto consentire di piazzare al confine con la Russia missili con testate nucleari, che se puntate direttamente su Mosca non avrebbe lasciato alla Russia la possibilità di una risposta difensiva o controffensiva. In questo modo il cosiddetto "First Strike" lanciato dalla NATO avrebbe  potuto colpire la Russia senza che i Paesi occidentali subissero conseguenze disastrose. Insomma la Russia avrebbe avuto una pisola puntata alla tempia e ciò avrebbe comportato per il Cremlino un ruolo subalterno ai Paesi occidentali in tutte le dinamiche geopolitiche. La sopravvivenza della Russia, della propria identità  e autodeterminazione sarebbe stata in pericolo.

Le regioni contese

In Ucraina ci sono stati due moti contestatori contro il governo filorusso. Nel 2004 la rivoluzione arancione non ha spostato gli equilibri di potere mentre in seguito, nel 2014, una rivolta popolare denominata Euromaidan ha permesso di cacciare il presidente filorusso. Queste due rivoluzioni sono state finanziate e volute dall'occidente, con gli USA in prima linea. Lo stesso Soros ha ammesso di aver finanziato queste proteste. La Crimea, regione filorussa dell'Ucraina, con un referendum popolare ha sancito la volontà di far parte della Russia. Stessa cosa hanno fatto il Donbass e il Lugansk, regioni dell'est Ucraina. In queste due regioni negli ultimi 8 anni è in atto una guerra sanguinosa tra l'esercito ucraino, composto anche dal battaglione Azov di matrice neonazista contro le milizie separatiste. Questi neonazisti sono stati regolarizzati nell'esercito ucraino proprio dal presidente in carica Zelensky, di origine ebraica! La guerra dal 2014 ha causato oltre 14mila morti, compresi molti bambini. Da ricordare è soprattutto la strage di Odessa, in cui 50 persone hanno perso la vita per mano dei filonazisti ucraini. 

L'abisso della guerra 

Schierarsi con l'Ucraina o con la Russia non serve a niente e non cambierà le sorti della guerra. Entrambi i presidenti sembrano giocare con la vita del proprio popolo. Anche distinguere tra aggressore e aggredito non servirà a fermare la guerra. Se è vero che Putin ha invaso un territorio sovrano bisogna anche sottolineare che in Ucraina si sono svolte ben tre esercitazioni interforze, e vicino la città di Leopoli è presente una base militare di addestramento con istruttori americani e di altre nazioni occidentali. Gli USA negli ultimi anni hanno dato soldi e armi all'Ucraina per combattere contro le regioni filorusse ad est. La Fox News, emittente televisiva statunitense, ha mostrato un video dove dirigenti del governo USA ammettevano la presenza di laboratori biologici segreti in Ucraina. Sia chiaro, tutto questo NON giustifica minimamente la guerra e NON è un tentativo di assolvere Putin. Vedere l'esodo di donne e bambini e la morte di tanti soldati e civili fa male al cuore. Ma per trovare una soluzione a questo conflitto bisogna necessariamente comprendere le ragioni che l'hanno causata. Le potenze militari non ragionano come immaginiamo. La loro priorità è mantenere la sicurezza del proprio territorio ed eliminare eventuali minacce e il concetto di bene e male è relativo.

Le nostre guerre "giuste"

La NATO, creata a scopo difensivo, avrebbe dovuto sciogliersi dopo la caduta del comunismo, non aveva più ragione di esistere, e invece si è allargata ad altri Paesi. La NATO durante la guerra nei Balcani ha bombardato per 78 giorni consecutivi Belgrado, e gli aerei partivano dalle basi italiane. Gli USA col pretesto di voler esportare la democrazia hanno unilateralmente iniziato guerre, hanno destabilizzato regioni, hanno finanziato rivoluzioni in molte nazioni usando agenti della CIA mettendo al potere burattini di Washington. Hanno invaso militarmente Paesi sovrani e sterminato civili con l'uso di armi non convenzionali, come il fosforo bianco e l'uranio impoverito. Hanno eliminato presidenti non più amici come Hussein in Iraq e Gheddafi in Libia. Hanno finanziato i ribelli in Siria insieme all'Arabia Saudita, creando cosi l'Isis per sconfiggere Assad. Non ci sono riusciti solo  perché la Russia è giunta in aiuto del presidente siriano.  In questi giorni i media ci stanno inondando con le crude immagini delle vittime di questa guerra. Mi sarebbe piaciuto vedere lo stesso atteggiamento quando a bombardare ed uccidere eravamo noi occidentali, quando gli aggressori di paesi sovrani eravamo noi "democratici" e le nostre guerre venivano definite missioni di pace. Gli USA dal secondo dopoguerra sono stati protagonisti di guerre considerate "giuste" da molti occidentali. Anche Paesi europei e del gruppo NATO hanno compiuto crimini e guerre. La Turchia, che di certo non è uno Stato democratico ma fa ugualmente parte della NATO, ha ucciso migliaia di Curdi negli ultimi anni. L'Italia ha venduto bombe all'Arabia Saudita, altro Stato non democratico ma amico dell'occidente, con cui sono stati uccisi migliaia di civili yemeniti. Israele, paese di stampo occidentale nel cuore del Medioriente, da anni compie abusi territoriali e crimini contro i civili palestinesi nel silenzio internazionale. L'occidente commercia tranquillamente con la Cina, Paese dittatoriale, e con tante altre nazioni non democratiche. Insomma l'occidente non può dare lezioni di moralità a nessuno e non può stracciarsi le vesti per gli orrori della guerra solo adesso che ci tocca da vicino e la morte e il dolore ci viene mostrato ogni giorno in TV.

martedì 15 febbraio 2022

La ricerca della felicità

La felicità si presenta in molte forme e può essere difficile da definire mentre l'infelicità è facile da identificare, sai riconoscerla quando la vedi, quando è parte del tuo umore e quando la senti addosso. L'infelicità è una sensazione terribile che diventa contagiosa anche per tutti quelli che ti circondano. Si diffonde facilmente e abbatte le vibrazioni positive degli altri. La felicità tende ad essere qualcosa che le persone pensano sia fuori dal loro controllo; tuttavia è l'esatto opposto. La felicità ha ben poco a che fare con le circostanze della vita. La felicità è sotto il tuo controllo ed è il prodotto delle tue abitudini e della tua visione della vita. Le cattive abitudini e guardare il mondo attraverso una lente depressiva si tradurranno in infelicità. Invece meccanismi di approccio positivi e una visione ottimistica generale della vita si tradurranno in felicità. E' necessario dunque abbandonare le cattive abitudini per raggiungere la felicità.

Avere del rancore per qualcuno è come portare in giro un peso. Questo sentimento ti trattiene dall'essere veramente felice anche se pensi che sia posto nella parte più nascosta della tua mente. Sarà sempre lì a disturbarti e a causarti negatività. Bisogna andare avanti quando qualcuno ti ferisce e ti tradisce poiché non lasciare andare il passato ritarderà l'esperienza completa del tuo futuro. Lascia andare qualsiasi rancore a cui ti sei aggrappato. Ciò ti aiuterà a sentirti più leggero e più felice. 

Quando qualcuno si sente cronicamente infelice, tende ad evitare le altre persone. Questa è un'abitudine sbagliata in quanto socializzare, indipendentemente dal fatto che inizialmente non si voglia farlo, è ottimo per il proprio umore. Tutti noi abbiamo giorni in cui abbiamo voglia di nasconderci sotto le coperte e non uscire nel mondo per un giorno. Quando questa diventa una regola invece di un'eccezione risulta distruttiva per l'umore. Prenditi del tempo per analizzare quando l'infelicità ti sta rendendo antisociale e costringiti a uscire e socializzare con alcuni amici. Sarai in grado di capire subito la differenza di stato d'animo.

Un modo infallibile per restare nell'infelicità è concentrarsi su un futuro che non è raggiungibile. Dicendo a te stesso "Sarò felice quando..." è una delle abitudini negative più facili in cui cadere. Non importa come finisci la frase (lavoro migliore, nuova relazione o qualcosa di simile). L'affermazione pone troppa enfasi sulle circostanze e il miglioramento della situazione attuale non porta automaticamente alla felicità. È importante non passare il tempo ad aspettare qualcosa che ha dimostrato di non avere alcun effetto sul tuo umore. Invece, concentrati sull'imparare ad essere felice in questo momento, nel momento presente. Sii consapevole di tutte le cose intorno a te ed elenca le cose per cui sei grato oggi.

Le persone felici sanno che lamentarsi delle situazioni non servirà a nulla né cambierà il problema che stai affrontando. Le persone felici si rendono conto che per sistemare qualcosa bisogna agire, non serve a nulla lamentarsi. Le persone che si lamentano costantemente emanano un'energia negativa che influenza gli stati d'animo di tutti coloro che li circondano. Se sei una persona che ha la convinzione predefinita che la vita sia dura e fuori dal tuo controllo potresti vederti come una vittima. Questo è una condizione in cui la persona si sentirà impotente. Invece di concentrarti su quanto sia ingiusta o terribile una situazione, pensa a un modo per cambiarla. Cerca gli aspetti positivi, non vedere te stesso come una vittima ma pensa a modi per intraprendere azioni appropriate.

Le persone che spettegolano causano costantemente insicurezza e infelicità in se stesse e in coloro con cui parlano. Quando qualcuno non è soddisfatto della propria vita, si concentrerà sulla vita degli altri, cercando di trovare le cose più negative da dire sugli altri in modo che si sentano meglio con se stessi. Possono provare gelosia, invidia e nutrire risentimento nei confronti di una persona che secondo loro ha una vita migliore. Confrontare costantemente la tua vita con quella di qualcun altro porterà solo alla depressione. Una persona felice e sicura di sé invece non ha bisogno di spettegolare. Chi è veramente felice, si sta concentrando su tutte le cose positive della propria vita invece di cercare di abbattere gli altri, perché sa che la buona fortuna e le circostanze sono solo segni di ciò che anche loro possono aspirare a raggiungere.

Le cose brutte accadono a tutti, è una legge della vita. Tuttavia, c'è un'enorme differenza nel modo in cui le persone infelici e felici reagiscono all'evento negativo. Una persona felice vedrà il problema per quello che è: un momento temporaneo o triste nella sua vita. Mentre una persona infelice vedrà qualsiasi cosa negativa come un'ulteriore prova che la vita è ingiusta. Essi reagiscono in modo pessimista e prendono il problema personalmente. Una persona infelice, invece usa ogni evento negativo come prova che il giorno, la settimana, il mese, forse anche tutta la vita è contro di lui. Una persona felice invece si arrabbia ma mantiene la giusta prospettiva. 

Poiché le persone infelici sono pessimiste e sentono una mancanza di controllo sulle loro vite, tendono a sedersi e aspettare che qualcosa accada loro. Invece di fissare obiettivi, imparare e migliorare se stessi, continuano ad arrancare e poi si chiedono perché le cose non cambiano mai. Le persone felici si pongono degli obiettivi per migliorare se stesse e la propria vita. Chi è felice non ha paura di fissare un nuovo obiettivo ed è entusiasta di provare cose nuove. Una persona infelice crederà automaticamente di non essere in grado di svolgere un tale compito e si preparerà al fallimento prima ancora di tentare.

L'amor proprio può richiedere molto tempo per svilupparsi, ma non possiamo essere veramente felici senza di esso. La tua autostima contribuisce notevolmente alla tua felicità e ti permetterà di essere a tuo agio e sicuro in ogni circostanza. Quella fiducia si irradierà a chi ti circonda. Chi ha bassa fiducia in se stesso ha maggiori probabilità di cadere in abitudini negative che lo aiutano a sentirsi meglio per poco tempo (droghe, alcol, gioco d'azzardo, sesso occasionale, ecc...). Ma questi vizi sono dannosi e acuiscono solo l'infelicità aumentando i problemi. Queste persone tendono anche a guardare tutti i loro difetti e si sentono di avere una vita piena di rimpianti. E' indispensabile concentrarsi sulla radice della tua infelicità e iniziare a realizzare azioni positive che ti fanno sentire meglio, come aiutare gli altri e fare qualcosa di costruttivo.

E' consigliato annotare e analizzare le tue abitudini negative che ti stanno causando infelicità. Cambiare le tue abitudini nel tentativo di diventare più felice è una delle cose migliori che possa fare per te stesso. Prendere il controllo della tua felicità e della tua vita farà sentire più felice te e anche coloro che ti circondano.


domenica 30 gennaio 2022

I custodi della Terra

Attraverso i nostri occhi, l’universo percepisce sé stesso. Attraverso le nostre orecchie, l’universo ascolta le sue armonie. Noi siamo i testimoni attraverso cui l’universo diventa cosciente della sua gloria e della sua magnificenza. (Alan Watts)

Non sei nell'universo, tu sei l'universo. (Eckhart Tolle)

Secondo l'antica saggezza gli esseri umani sono stati creati per essere i custodi della Terra.
Siamo nati su questo pianeta per prenderci cura del mondo vegetale e degli animali, per proteggere le sue bellezze naturali, per mostrare rispetto e gratitudine per tutta l'abbondanza che la Terra ci dona ogni giorno.
Gli scienziati stanno scoprendo in questi anni che ogni cosa nell'Universo vibra ad una determinata frequenza. Ciò include anche gli esseri umani.
Pensate al vostro battito cardiaco, alla respirazione, ai cicli di veglia e sonno, ogni momento ha la sua specifica vibrazione.
Tutte le cose nell'universo vibrano in modo diverso, in una forma che non siamo in grado di percepire. Le vibrazioni di una roccia o di un albero sono più difficili da percepire rispetto a quelle di altre creature più simili a noi: come ad esempio il battito del cuore di un cane, il ritmo di un cavallo al galoppo o il ronzio di un'ape.
L'antica saggezza, e molti sciamani di oggi, testimoniano che anche gli oggetti inanimati hanno un'energia vibrazionale.
Le moderne scoperte scientifiche, come la teoria delle superstringhe sostengono l'idea che le vibrazioni sono al centro di tutta l'esistenza cosmica.
Le vibrazioni dunque esistono, ma nella cultura moderna non viene insegnato ad affinare i sensi per essere in grado di rilevare questo tipo di energia. E così per la maggior parte di noi questo fenomeno passa inosservato nel corso della vita.
Ma se ci fermiamo per qualche istante possiamo cominciare a percepire il flusso e riflusso del mondo naturale tutto intorno a noi.
I fiori coi loro cicli di apertura e chiusura, di nascita e morte, le maree, la migrazione degli uccelli, i cambiamenti meteorologici, le stagioni, l'orbita della Terra intorno al Sole, tutti questi fenomeni sono vibrazioni su scale più piccole o più grandi.
Arkan Lushwala, nel suo libro "Il Tempo del Giaguaro Nero", afferma:
"Il genere umano è stato creato con la missione di prendersi cura di tutto il resto della Creazione attraverso il potere del loro cuore e la loro capacità di produrre vibrazioni positive.
Mantenere questa memoria viva nel cuore di tutto ciò che vive è un dono, la loro missione, e un fondamentale comandamento nel modo di vivere."


Come i nostri antenati curavano l'universo

Gli antichi sentivano la responsabilità di manifestare il loro rispetto, onore e gratitudine nei confronti della Natura, dell'Universo e della Madre Terra che ha dato loro la vita. E così hanno creato i rituali che coinvolgono il canto, la danza, l'accensione di fuochi e diversi tipi di preghiera. Queste attività hanno alzato la vibrazione della Terra e di tutte le forme di vita. 
Le loro azioni, condotte con grande amore e gratitudine nei loro cuori hanno rafforzato la potenza della natura.
A sua volta, la Terra e l'Universo hanno protetto e sostenuto gli umani, condividendo con loro la grande abbondanza del creato.
"E' comunemente noto agli sciamani che le vibrazioni ad alta frequenza attivano la coscienza, nutrono ciò che ha fame o è debole, aiutano a guarire ciò che è malato, e innescano le forze più luminose della natura." (Arkan Lushwala)

Alcune culture hanno riportato le forze vibrazionali nella costruzione dei loro edifici.
Gli antichi egizi, o chi per loro, innalzarono piramidi giganti, la cui costruzione era praticamente impossibile con la tecnologia del loro tempo.
Questi edifici sono stati allineati con le stelle per riflettere vibrazioni più alte.
Lushwala teorizza che chi ha progettato le piramidi egizie, nonché gli antichi templi in Guatemala, Perù, Messico, e in altri luoghi hanno voluto creare “specchi sacri per produrre e condividere liberamente vibrazioni ad alta frequenza.”
“Hanno costruito un mondo sulla Terra che era come uno specchio in cui la danza cosmica può riflettersi e risuonare, e dove tutti gli esseri potevano ricevere il nutrimento di questa vibrazione.“ (Arkan Lushwala)
E così, sappiamo dalla saggezza di queste persone che hanno vissuto migliaia di anni fa, che abbiamo come esseri umani sulla terra la responsabilità di proteggere e prenderci cura della terra.

Stiamo fallendo come custodi

Oggi, a causa di un'economia globale guidata da ricchezza e avidità, gli esseri umani stanno distruggendo l'ambiente e con esso il naturale equilibrio tra uomo e natura.
In generale, in tutto il mondo, stiamo prendendo dalla Terra molto più di quanto stiamo restituendo a Lei attraverso il rispetto e l'amore.
Allo stesso tempo, le culture più antiche del mondo, cioè i gruppi che detengono l'antica saggezza e in molti casi ancora praticano gli antichi rituali di guarigione stanno scomparendo.
Il National Geographic afferma che il 20% della foresta amazzonica è stata cancellata negli ultimi 40 anni, e un altro 20% potrebbe essere perso nel corso dei prossimi 20 anni.
Le aree che vengono cancellate includono il territorio ancestrale di molte antiche tribù che dipendono interamente dall'ambiente circostante per il loro cibo, l'acqua, le medicine naturali e il benessere in generale.
Poiché queste persone sono sempre più minacciate e isolate, rischiano di scomparire e con loro tutte le tradizioni e conoscenze possedute.
I loro giovani vengono attratti dalla tecnologia e da un mondo che sembra più allettante e piacevole.
E  cosi con le generazioni più anziane muoiono anche interi mondi di conoscenze ancestrali.

Gli antichi modi di cantare e ballare per onorare la Terra

Che cosa succede quando questi importanti rituali importanti svaniscono? Qual è l'effetto sull'Universo quando sempre meno persone conoscono gli antichi modi di cantare e ballare per onorare la terra?
Arkan dice che:
"Quando ci si dimentica di nutrire le forme di vita che ci nutrono, tutto inizia a decadere e a perdere il suo splendore.
L'umanità ha consumato milioni di tonnellate di risorse prese dal pianeta durante gli ultimi decenni... Non c'è alcun metodo conosciuto per compensare la Terra di tutto ciò che abbiamo preso da Lei."

Che cosa possiamo fare per ristabilire il contatto con la Terra e ripristinare la brillante vibrazione vitale, per ridare indietro al nostro mondo ciò che le persone hanno preso avidamente?
Infatti, se siamo in grado di trovare un modo per restituire alla Terra, allora sarà sicuramente possibile avere più abbondanza da condividere, e gli esseri umani potranno vivere un aumento di prosperità (la ricchezza di corpo, mente e cuore), invece di essere coinvolti in infinite guerre, avidità e paura come gran parte del mondo d'oggi.

La nostra responsabilità oggi

L'attivismo evolutivo è un movimento crescente basato sull'idea che noi, come esseri umani, siamo consapevoli dell'evoluzione e del nostro posto nel cerchio della vita. 
L'antica saggezza ci dice che siamo stati creati per essere i custodi della Terra, e così la nostra coscienza ci spinge verso una responsabilità straordinaria per creare un mondo migliore per tutti gli esseri viventi.
Ci aspetta un grande lavoro per rendere possibile la transizione da un essere umano distruttivo per il pianeta ad un rapporto uomo-terra reciprocamente valorizzante.
E' necessario però impegnarsi veramente con enorme coraggio, con grande impegno per arrivare all'obiettivo prefissato.
In tutto il mondo fioriscono gruppi che sostengono un cambiamento sociale, una trasformazione significativa nel nostro modo di vivere.
Questi movimenti chiedono un cambiamento del paradigma corrente rispetto alla natura; un allontanamento dal consumismo verso una visione più olistica degli esseri umani sulla Terra.
Una nuova prospettiva  sembra dunque possibile. E' necessario tuttavia impegnarsi tutti, cosi facendo la nostra responsabilità collettiva come esseri umani sarà decisiva nel plasmare l'evoluzione della vita sulla Terra e ripristinare l'antico equilibrio con la natura.